Le Tenute Ponterotto
Tre vigneti, tre Identità dell’Irpinia
Nel cuore dell’Irpinia, tra le colline appenniniche più vocate alla viticoltura, l’Azienda Agricola Ponterotto custodisce tre tenute vitivinicole uniche, ognuna con un carattere distintivo e una missione comune: esaltare la ricchezza e la biodiversità dei vitigni autoctoni campani
La Tenuta di Mirabella Eclano La Falanghina e il progetto Perzechè
A Mirabella Eclano, nei pressi della tenuta storica, l’azienda ha condotto una sperimentazione mirata sulla Falanghina, uno dei vitigni simbolo della Campania. Da questa iniziativa nasce Perzechè, un vino bianco che racchiude tutta la freschezza e la tipicità aromatica del vitigno. Un progetto che coniuga ricerca agronomica e valorizzazione varietale, volto a raccontare l’autenticità dell’Irpinia attraverso un sorso moderno e profumato.
La Tenuta di Santa Lucia (Santa Paolina) – Il terroir del Greco di Tufo
La seconda tenuta Ponterotto si estende tra le colline di Santa Lucia, frazione di Santa Paolina, nel cuore della zona DOCG Greco di Tufo. Qui nasce il Narciso, un bianco strutturato ed elegante, frutto di vigneti ben esposti, ventilati e situati in una valle aperta. Le particolari condizioni microclimatiche della zona regalano uve di Greco ricche di acidità e mineralità, perfette per produrre un vino longevo, fine e di grande verticalità.
La Tenuta di Montemarano – L’Aglianico di Helea
La terza tenuta sorge a Montemarano, uno dei comuni più rinomati per la produzione di Aglianico e del pregiato Taurasi DOCG. Qui, grazie all’altitudine elevata e a un microclima unico, l’azienda coltiva uve Aglianico che danno vita al rosso Helea: un vino dal profilo complesso, tannico ma equilibrato, capace di esprimere tutto il potenziale del vitigno principe del Sud Italia.
Un distretto vinicolo unico: l’Irpinia
Il polo vitivinicolo irpino è situato lungo la dorsale dell’Appennino campano, tra le catene montuose del Terminio e del Partenio. Questo scenario geoclimatico ricco di contrasti rende l’Irpinia un distretto enologico unico in Italia, capace di esprimere terroir profondamente diversi nel raggio di pochi chilometri. Grazie a questa variabilità microclimatica, la famiglia Di Pietro può valorizzare la viticoltura autoctona irpina in tutte le sue sfumature.
Ponterotto: un ponte tra le radici ed il futuro
Le tenute agricole della famiglia Di Pietro sono oggi gestite da una squadra giovane e dinamica, che ha saputo coniugare la classicità della tradizione contadina con le più moderne pratiche agronomiche ed enologiche. Il nome “Ponterotto” non è solo un riferimento a un luogo storico: è un simbolo di connessione tra passato e futuro, tra le antiche radici greco-romane della viticoltura irpina e l’evoluzione contemporanea del vino di qualità.